Sarà l’ambasciatore della Repubblica della Polonia presso la Santa Sede S.E. Adam Mariusz Kwiatkowski, ad inaugurare presso il Santuario San Massimiliano Kolbe di Carini all’interno dell’omonimo Centro di Accoglienza e di Spiritualità, Sabato 13 Luglio alle 17.00, la mostra sui confratelli polacchi P. Zbigniew Strzałkowski e P. Michał Tomaszek, missionari in Perù e uccisi barbaramente il 9 Agosto 1991.
Insieme all’ambasciatore, parteciperanno all’inaugurazione, rivolgendo ai presenti il loro saluto, il Ministro Provinciale fra’ Gaspare La Barbera, il Vicario Generale dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali fra’ Jan Maciejowski e il Direttore del Centro Kolbe di Carini fra’ Salvino Pulizzotto.
Il Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Monreale Mons. Ferdinando Toia benedirà l’esposizione.
Fra’ Paolo Fiasconaro, direttore del Centro Missionario Francescano Onlus di Roma, coordinerà gli interventi che si susseguiranno a partire dalla proiezione di un breve docufilm sulla vita e il martirio dei due confratelli beati.
Nell’agosto 1991, Giovanni Paolo II si trovava a Cracovia per la Giornata Mondiale della Gioventù e proprio in quei giorni entusiasmanti gli arrivò la drammatica notizia dell’assassinio dei due francescani polacchi per mano dei membri di Sendero Luminoso, organizzazione armata d’ispirazione maoista. Commentando questo fatto il Papa disse: «Sono i nuovi santi martiri del Perù». Ventitré anni e mezzo dopo la loro morte, il 3 febbraio 2015, la Congregazione delle Cause dei Santi ha riconosciuto il martirio dei Servi di Dio Zbigniew e Michał e Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del relativo decreto. La loro beatificazione ha avuto luogo il 5 dicembre 2015 nella città peruviana di Chimbote, diocesi dove i martiri svolgevano la loro missione.
Ma come mai questi giovani frati polacchi sono finiti in Perù, a 11mila chilometri dalla loro Patria? L’Ordine dei Frati Minori Conventuali voleva rafforzare la sua presenza missionaria in America Latina e così fu deciso di aprire una nuova missione a Pariacoto, in una zona montagnosa e isolata del Perù, a 1200 metri di altitudine. Qui i frati trovarono una popolazione che viveva in estrema povertà, senza luce né acqua, mentre la chiesa era in stato di abbandono. La parrocchia copriva un territorio grande come una diocesi europea, con 73 villaggi, di cui alcuni a 4.000 metri di altitudine. Per i giovani sacerdoti cominciò un duro lavoro missionario ma anche di assistenza alla popolazione conquistandosi ben presto i cuori della gente.
Purtroppo, nella zona era molto attiva l’organizzazione maoista Sendero Luminoso. Negli anni Ottanta e Novanta i terroristi, facendo leva sullo scontento popolare, suscitarono una sanguinosa guerra civile che causò la morte o la sparizione di circa 70mila persone.
La sera del 9 agosto 1991 i senderisti arrivarono alla missione di Pariacoto per cercare i sacerdoti. In quel momento si trovavano lì soltanto i due frati oggi beati, perché il superiore era partito per la Polonia. Fra’ Zbigniew e fra’ Michał si presentarono ai terroristi e subito vennero caricati su una camionetta che li portò fuori dal villaggio. In macchina salì anche una coraggiosa suora peruviana, suor Berta, che divenne testimone delle accuse rivolte dagli aguzzini ai frati durante un grottesco processo rivoluzionario. Può sembrare una cosa assurda ma furono accusati di fare del bene e perciò di frenare la rabbia del popolo e di rallentare la rivoluzione.
I due frati polacchi furono accusati di essere mandati da Giovanni Paolo II e dalla CIA e di proclamare Dio; ma la religione, dicevano i senderisti, è «l’oppio dei popoli». Poco dopo, nelle vicinanze del piccolo cimitero del paese, vennero giustiziati, insieme al sindaco di Pariacoto, con un colpo alla nuca. I terroristi lasciarono un messaggio sul corpo insanguinato di padre Strzałkowski: «Così muoiono i servi dell’imperialismo».
La mostra resterà aperta ai visitatori per tutto il periodo estivo ogni giorno con ingresso libero dalle ore 17.00 alle 19.00.